Ovvia oggi mi va di condividere aneddoti "lavorativi", da tramandare ai posteri. Vi spiegherò che cosa è un "micron". Banalmente, come tutti sanno, il micron è la millesima parte di un millimetro. Quello che molti non riescono a percepire, è la sua reale grandezza, la sua entità, la sua quantificazione percepibile. Noi progettisti nati con il tecnigrafo, abituati a disegnare con il portamine, ripassare a china, a stare attenti a non fare errori perchè poi si doveva grattare con la lametta e rifare tutto, abituati a fare dettagli in scala 10, talvolta 50 volte più grande per capire gli accoppiamenti, un po' ne avevamo percezione. L'avvento del CAD fu una rivoluzione copernicana, potevamo pensare in tre dimensioni, cancellare senza la gomma, ingrandire a piacimento. Già, con un semplice click sul "+", quello che stavamo disegnando diventava enorme, e più lo cliccavi più enorme diventava. Che pacchia. Questa sopraggiunta facilità nel gestire le cose piccole, poter vedere cose distanti un centesimo alle estremità di uno schermo, ci ha subdolamente e inconsapevolmente convinto che tutto ciò fosse reale, che togliere o mettere 1 micron su un pezzo fosse facile come fare un click sul "+". Ma un vecchio capofficina un giorno disse:" Vieni bimbo, ti spiego che cos'è un micron". " Immagina di correre, e, a un certo punto, inciampare. Ti sbilanci in avanti, protendi le braccia per attutire la caduta ormai inevitabile, e quando atterri a mani aperte, paff, lo fai su una enorme merda. Ti alzi conle mani sporche, e corri a lavarti. Le lavi una, due, tre volte con il sapone, poi una due tre volte con la varichina, e poi ancora con il sapone. Alla fine, ti guardi le mani, il palmo e poi il dorso: pulite, bianchissime, nessuna traccia. Poi, le avvicini al naso: puzzano di merda. Ecco: quello è il micron.
Lode a Moreno Tomasi autore del post su FB
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