MECCANICA e DINTORNI

Beh, luca, non è obbligatorio fare la vite a passo modulare, si può anche propendere per una vite TPN unificata e per una ruota elicoidale a modulo assolutamente non standard e con un numero squisitamente illimitato di decimali dopo la virgola

Non posso fare a meno che inchinarmi alla vostra cultura...
Non riesco a seguirvi, ma a modo mio ho tutto sotto controllo...
Ci sto lavorando.

Sono assolutamente la persona meno indicata per certe cose anche perché tendo a leggere la prima mezza pagina di teorina e poi vado ad intuito

Il punto è che per calcolare la circonferenza di un cerchio la formula include il pgreco ragion per cui l unica maniera per avere un numero finito dividendo una circonferenza è appunto dividere per x pgreco, ovviamente approssimandolo a 3,14 e dimenticandoci che il pgreco ha un numero infinito di decimali allora si può comunque risolvere il problema in maniera mediamente soddisfacente

Per farla breve, poiché hai usato un passo (P) della vite a cifra tonda, la lunghezza della circonferenza (L) della ruota dentata ad essa accoppiata sarà anche lei un numero senza decimali perché L=PxZ dove Z=numero denti (ovviamente è intero).
Se a questo punto andassimo a calcolare il diametro (D) della stessa ruota abbiamo D=L/pigreco, evidentemente, siccome L è un numero intero, e pigreco ha un numero illimitato di decimali => D non è un numero a cifra piena e per colpa di quel rompiscatole di pigreco ha anche un numero infinito di decimali.

Piccio, la teoria è a livello di 5° elementare ed è scritta sopra, tu comunque non hai problemi perché comunque tornisci la ruota con un diametro che non è a cifra piena e giustamente te ne freghi, ciò invece non è più possibile quando si vogliono costruire ruote dentate secondo gli standard industriali di proporzionamento.

Ragazzi: la 5° elementare è lontana 50' anni...
Conosco il concetto, infatti ho usato lo stesso criterio.
Considerando che l'unico dato certo era il numero denti ( 72 ), ho elaborato un passo intero ( 3.5 ) per generare un diametro che andasse bene per le mie aspettative.( diametro medio della corona).
Dove invece ho spesso difficoltà: è capire i vostri concetti, ma non per colpa vostra...
Il disegno a cad dell'insieme, mi serve per vedere se ci sono delle interferenze durante la rotazione, e per quantificare il profilo utensile della fresa.

per rispondere a Luk , l'unica cosa che ho letto è che se la ruota dentata è a modulo ( P*Pigreco) l'utensile trapezio deve avere l'angolo al vertice dei fianchi a 40° ( che guarda caso è anche il doppio dell'angolo di pressione normalmente adottato ...) , 30° negli altri casi.
Alberto di quanto è inclinato il tuo utensile ?

È: quà forse non è corretto... in quanto: non ho ben chiaro l'angolo di pressione, ma credo di capire cos'è...
La vite è trapezia con angolo 15°x2=30° in totale.
Pure l'utensile che mi va a fare i tagli avrà le facce inclinate di 15°x2=30° in totale.
Da ignorante quelle precedenti le ho sempre fatte così, problemi non ne hanno dato.
Ma cè sempre margine di miglioramento...

Alberto , chiaro che se fai la ruota e la vite con lo stesso utensile problemi non ne dovresti avere ... anche se avrai un bel po' di strisciamento ...anzichè un punto di contatto ...che per certi versi potrebbe anche essere meglio , visto che non girerà a millemila giri ...
L'utensile a 40°è per fare viti che debbano accoppiarsi con ruote dentate a modulo già fatte.
Poi è anche vero che il "Baldassini" dice che a mali estremi si può accoppiare una qualsia ruota dentata con una barra filettata, basta inclinare la barra dell'angolo medio dell'elica del filetto ...

E quà mi perdo di nuovo nei meandri del tuo ragionamento, non conforme con le mie vedute...
Quello che tu chiami strisciamento, io dico superfice di contatto, secondo il mio ragionamento, maggiore è, minore è l'usura nel tempo.
La seconda parte del tuo intervento, riguardo l'inclinazione della barra filettata; io faccio i tagli sulla corona già con la fresa inclinata dell'angolo medio del filetto, così mi basta appoggiare ed accoppiare la vite sulla corona stessa, ed è perfettamente allineata con la faccia.

P.s. ora che devo fare un utensile a profilo perfetto, serve un'affilatrice ottica, Davide: dobbiamo unire le forze e provarci...

Alberto ... guarda qui https://youtu.be/j_zwwWxq3Dk?t=427 poi se ti interessa te li puoi vedere tutti

Ma quella è un'altra storia... due ingranaggi che ingranano correttamente fra loro, devono assolutamente avere le superfici di contatto ad evolvente, per non consentire di strisciare, altrimenti durano poco.
Il concetto della corona dentata di una vite senza fine è un pochino diversa...

Era per eruditi sull'angoli di pressione

E comunque, una cremagliera può essere paragonata ad una ruota di diametro infinito e i denti hanno i fianchi di 20` ...

Tanto per unire le forze...ho appena trovato qualcosa di sicuro interesse per un affilature professional come te, ma non ti dico nulla così stanotte non dormi e mi pensi

Una cremagliera... ma sei fuori...?
Non ti mando a cagare perché mi incuriosisce quello che hai detto sull'affilatrice..

Proviamo a fare un po' d'ordine:

-rendere conforme il contatto tra ruota e vite riduce sensibilmente le pressioni di contatto e riduce l'usura perché le parti continuano a scambiarsi le stesse forze ma i materiali lavorano più "scarichi" (più lontani dal limite di snervamento e di fatica)

-i denti della ruote dentate sono sagomati ad evolvente, ma questo garantisce il puro rotolamento delle primitive e NON QUELLO DEI PROFILI DEI DENTI, infatti su di essi si ha sempre strisciamento fuorché nell'istante in cui il punto di contatto corrisponde con il punto in cui le primitive sono tangenti

-la vite senza fine da un certo punto di vista può essere paragonata ad una cremagliera.....oppure ad una ruota elicoidale con un n° denti pari a quello dei principi a seconda della convenienza; se la vediamo come una cremagliera è corretto il fatto che il fianco del filetto sia rettilineo, ossia che la vite sia trapezia.