Andiamo per ordine:
punto 1 - la funzione a cui ti riferisci si chiama anti-sticking ed è effettuata misurando tensione e CORRENTE all'arco elettrico. In pratica una brusca diminuzione di tensione combinata con un brusco aumento di CORRENTE sulla maglia di uscita innesca il sistema di anti-sticking che riduce al minimo il duty cycle primario per permetterti di staccare l'elettrodo.
Il termine CORRENTE l'ho scritto in maiuscolo apposta perché è quello che vanifica la possibilità di fare quello che hai in mente: un corto (che è normalmente creato da un elettrodo consumabile) dovrebbe essere infatti creato tramite uno switch (e suo relativo cablaggio) in grado di sostenere la corrente massima di corto circuito della saldatrice. Funzionare potrebbe anche funzionare, il problema è per quante volte: ogni volta che chiudi lo switch crei un arco ad altissima corrente tra i contatti dello switch stesso che causano ossidazione e la rapida dipartita del sistema
punto 2 - bellissima l'idea ma questo non può essere fatto direttamente sull'elettrodo per un motivo molto semplice: il tungsteno non è ferromagnetico. Questo vuol dire che si, lo puoi fare ma devi costruire un sistema tale per cui l'elettrodo sia incamiciato in un attuatore di materiale ferromagnetico (quindi acciaio
) che sarà in grado di muoversi sotto l'effetto magnetico del solenoide.
Premesso che quello che vuoi fare prevede la modifica di un circuito complesso progettato da altri (la tua saldatrice, appunto), e ben cosciente delle conseguenze che questo comporta (perdita della garanzia, rischio esplosione, perdita del posto in paradiso, ecc....), ribadisco che a mio avviso il sistema più congeniale è quello di agire in parallelo al potenziometro di regolazione della corrente come già ti ho suggerito nel messaggio precedente. Il potenziometro in questione lo trovi a pagina 7 del PDF, con il riferimento R49. Trattasi di potenziometro da 10K lineare con cursore riportato al TP8 (Test Point 8). I test points sono delle piazzole normalmente referenziate sul PCB che servono ad attaccarsi con sonde per il test (multimetri, oscilloscopi). Se trovi il testpoint ci saldi un filo e lo usi con l'interruttore. Devi solo verificare come funziona la regolazione: in teoria se portato a massa regola al minimo la corrente mentre e +5V la regola al massimo ma fai una verifica. Per farla collega un multimetro con negativo a massa e positivo sul cursore del pot: muovi quindi il pot e osserva come lavora..... Fatto questo regolati su come collegare lo switch (tra massa e TP8 oppure tra +5V e TP8) tenendo ben presente che lo switch dovrà immediatamente collegare il cursore del potenziometro al potenziale che regola la minima corrente, ed anche che essendo che il potenziometro resta inserito nel circuito, a seconda della posizione del cursore potresti fare un corto.... (immagina che il il cursore sia tutto verso +5V, se lo chiudi a massa fai un corto). L'ideale sarebbe che il cursore venisse prima scollegato dal potenziometro prima di forzarlo nella posizione richiesta: cioè, in pratica, dovresti con uno switch scollegare il cursore dal pin 11 (POT N) del connettere J7 prima di forzarlo a GND o +5V.
La cosa che ancora mi perplime è il sincronismo tra pedale e innesco, mi spiego meglio: se ho capito bene il momento e la velocità di ritrazione dell'elettrodo sono direttamente proporzionali alla corrente quindi in realtà il controllo dello switch non dovrebbe essere manuale ma automatico! Lo switch che riduce la corrente (o meglio spegne l'inverter) dovrebbe chiudersi contestualmente al comando di ritrazione che è regolato dalla stessa corrente che circola nella maglia di saldatura. Io credo che il sistema preveda un controllo a soglia che spegne l'inverter nel momento in cui l'elettrodo inizia a staccarsi dal pezzo (pena un arco troppo potente con conseguenze catastrofiche).
Insomma, è un bel casino....