Buongiorno!
Oggi vi propongo un altro pezzo di tecnologia sovietica giunto nelle mie mani da poco: l'alimentatore per la luce di illuminazione campione di un microscopio stereoscopico russo, modello MBS-10. Al microscopio dedico un topico a parte, per ora mi sto limitando a mettere a norma il piccolo alimentatore di corredo, che trasforma la 220 V in 8 V (?!) per la lampada alogena che illumina il piano di lavoro.
Ripasso un po' di elettrotecnica con voi, ma il circuito è banale: interruttore on/off in basso, trasformatore, potenziometro (la presa non la vedete, è sul fondo).
Una delle uscite del trasformatore va direttamente alla presa, mentre l'altra entra nel potenziometro, che poi effettua la variazione di tensione.
Adesso le chicche:
1. La messa a terra viene curiosamente indicata nel grosso cavo che parte dal potenziometro, ma arriva ad una presa esterna di cui mi sfugge l'uso...forse una messa a terra separata da laboratorio?
1A. Anche fosse così, io ho sempre visto i trasformatori messi a terra sulla carcassa: i guai veri sono se la 220 va in giro, non la tensione del secondario.
2.Ho ricablato tutto, sono arrivato al potenziometro e sembra essere chiusto con un nastro di un materiale bianco incombustibile... secondo me è amianto
Per curiosità, sono andato a controllare i dati di targa: è praticamente un reostato a filo avvolto di precisione, 3.3 Ohm di resistenza +- 5% !!! Nuovo costa centinaia di euro
Quindi veniamo alle domande:
1. La messa a terra a norma va bene su una vite di ancoraggio della carcassa del trasformatore?
2.Rimonto il potenziometro, chiudo tutto e occhio che non vede cuore che non duole? Comunque il nastro bianco è compatto, quindi non ho visto grossi spargimenti in giro di polvere e/o fibre
Grazie!