Mi viene un dubbio filosofico-meccanico. Nell'ottica di ottenere la massima rigidezza con il minor peso, conviene utilizzare acciaio o alluminio? A primo acchito, osservando l'andamento delle strutture più all'avanguardia sembrerebbe ovvio utilizzare l'alluminio, ma ci sono alcune cose che non mi quadrano.
Le leghe di acciaio hanno un modulo di elesticità di circa 210.000 N/mm^2
Quelle di alluminio si attestano intorno a 70.000 N/mm^2, quindi con un rapporto di circa 1:3.
Ora anche i rispettivi pesi specifici (7800 kg/m^3 per l'acciaio, 2600 Kg/mì£ per l'alluminio) stanno tra loro nello stesso rapporto.
Da questo si deduce che il rapporto rigidezza/massa delle due leghe è lo stesso per i carichi a pura trazione-compressione e di conseguenza anche per i carichi a flessione di strutture vuote avendo pari ingombro.
Si può lavorare aumentando le dimensioni esterne, ma questo vale per entrambi i materiali. E' vero che nelle strutture in alluminio gli spessori sono 3 volte maggiori, e quindi sono più facilmente lavorabili, ma questo vale solo nel caso di strutture veramente sottili, che in acciaio avrebbero spessori veramente esigui.
Nel dimensionamento dei vari pezzi ho solitamente utilizzato scatolati in acciaio di spessore 2 mm, variando ovviamente le dimensioni esterne a seconda delle necessità e delle disponibilità di spazio (spesso alquanto sacrificato).
Praricamente non avrei nessun vantaggio nel passare a scatolati in alluminio di spessore 6 mm...
Diverso è il caso di pezzi pieni che lavorano a flessione, ma nella mia struttura sono veramente pochi...
Che ne pensate?