Mc l'utilita' dell'inverter non e' in discussione e anche con l'autotrasformatore l'inverter e' comunque fondamentale. E' vero che per passate leggere puoi usare l'inverter e probabilmente per chi non ha la scatola norton sul tornio l'inverter puo' essere un grande aiuto, ma disponendo di un cambio meccanico, conviene senz'altro usare quello. Senza cambio meccanico ci si arrangia' come si puo'.
Riguardo alla funzione di limitazione di corrente dell'autotrasformatore ho ritrovato il post:
http://www.cncitalia.net/forum/viewtopi ... 6&start=15Il motore era da 3.7Kw (5Cv), non da 5.7Kw, e ad andare in sovraccarico era l'inverter non il magnetotermico: mi ricordavo male e ho detto una caxxata, perche' se l'inverter era da 2.2Kw necessariamente doveva saltare prima l'inverter che il magnetotermico dell'impianto da 3Kw, direi che e' abbastanza logico ma si vede che mi ero fumato qualcosa di andato a male... Detto questo, il problema era solo spostato piu' a valle, ovvero: anche impostando le rampe di accelerazione, con il motore da 3.7Kw e inverter da 2.2Kw, allo spunto andava in protezione l'inverter.
Ha risolto mettendo l'autotrasformatore tra motore ed inverter.
L'autotrasformatore limita l'assorbimento di corrente al primario abbassando la tensione al secondario. Funziona perche': allo spunto il motore sovradimensionato assorbe piu' corrente di quella nominale, ma l'autotrasformatore limita tale corrente pur consentendo al motore di avviarsi, mentre a regime, dove la potenza assorbita dal motore dipende dal carico, dovrai fare passate non eccessive onde mantenere la potenza assorbita dal motore entro la potenza erogabile da inverter e autorasformatore.
Una nota importante: come detto, l'autotrasformatore al superamento della potenza nominale riduce la tensione ed aumenta la corrente, questo puo' essere molto pericoloso perche', anche se e' totalmente contro intuitivo, in un motore asincrono trifase, abbassare la tensione, alla frequenza nominale, sotto carico, e' il modo migliore per bruciare il motore. Ho specificato alla frequenza nominale, perche' variando la frequenza e' necessario variare anche la tensione (caratteristica V/F degli inverter). Onde evitare questo "trascurabile" inconveniente avevo suggerito all'utente di mettere un voltmetro in parallelo ad una fase del secondario per monitorare la tensione al motore.